Arte orafa modenese: Ludovica Severi firma il nuovo Portachiavi di Vittorio Veneto25
«Fare l’orafa non vuol dire fare solo anelli, anzi».
Scrive così sul suo profilo Instagram Ludovica Severi, 25 anni orafa di Modena, con l’arte nella testa e nelle mani, da cui prende vita il nuovo portachiavi in ottone del nostro Vittorio Veneto25 Exclusive Rooms.
Forma quadrata ed elegante: non è passato inosservato dalle “vetrine” Social ma soprattutto all’occhio attento dei nostri clienti. Un “gioiello” nato da arte orafa Made in Italy, nel cuore di Modena per esattezza, unica nel mondo per la capacità di fondere tradizione e innovazione, nel perfetto stile del nostro Villino.
Quali sono gli elementi di Vittorio Veneto che l’hanno ispirata?
Nella realizzazione del portachiavi mi sono concentrata principalmente su tre elementi. Prima di tutto, sono stata ispirata dal logo: ho scelto una forma quadrata così che potesse esaltarne la bellezza. L’occhio, infatti, deve convergere sul nome del Villino; una forma troppo arzigogolata, al contrario, avrebbe rischiato di far distogliere l’attenzione da questo particolare importante.
Volevo, poi, evocare la nostalgia di quegli alberghi di una volta, gli hotel che ora ci sembrano un po’ vintage, con i portachiavi grandi, che occupavano tutta la mano. Se penso a quei tempi mi vengono in mente portachiavi dalle figure pulite, con profili precisi e squadrati, in gradi di trasmetterti una sensazione di ordine e robustezza.
Infine ho rispettato in maniera coerente i colori di Vittorio Veneto, il nero e l’oro. La scelta più indicata, quindi, è stata utilizzare l’ottone per il suo colore dorato che conferisce preziosità al pezzo, e smaltare in nero sia la scritta del logo sia i numeri che indicano la stanza.
Quanto l’innovazione e la tradizione si incontrano in questo oggetto di oreficeria?
In questo prodotto, tradizione e innovazione si fondono completamente.
Ogni fase della sua realizzazione, infatti, è stata eseguita a mano seguendo le più nobili tecniche di oreficeria che sto tuttora apprendendo durante il mio percorso di studio alla Sacred Art School di Firenze.
Il lavoro ha richiesto tecniche manuali di taglio, rifinitura, pulizia, smaltatura e foratura, per dare vita a pezzi unici.
La parte di innovazione, invece, riguarda il progetto iniziale: grazie alla tecnologia odierna ho potuto creare un progetto in 3D da mostrare a Silvia, la proprietaria. Una volta concordato che questo fosse di suo gusto, ho potuto usarlo per mandare il disegno alla fresatrice che ha fresato i punti indicati dal disegno per dare vita al logo sul portachiavi.
Oltre all’eleganza quali sono le caratteristiche dell’oggetto?
L’oggetto è stato realizzato in ottone proprio per le caratteristiche fisiche di questo materiale. È, infatti, un materiale molto robusto, tanto da non essere facilmente lavorabile per noi orafi, ma proprio per questo suo aspetto, è in grado di sopportare maggiormente gli urti a cui andrà in contro il portachiavi.
Un altro aspetto tutt’altro che trascurabile è la possibilità dell’oggetto sia per la sua forma che per il materiale, di essere perfettamente pulibile e sanificabile, così da rispettare tutte le norme di pulizia per il Covid-19 che Vittorio Veneto 25 segue scrupolosamente.
Per ultimo va tenuto da conto che l’ottone, in quanto metallo grezzo, nel tempo si ossida: acquisisce una patina che a mio parere conferisce un aspetto di prezioso vissuto che esalta le caratteristiche del pezzo.
Tutto è stato fatto perché il portachiavi sottoposto all’usura del tempo e dell’utilizzo potesse invecchiare bene, un po’ come il vino insomma. Questo è l’augurio che posso fare a Vittorio Veneto 25, che possa avere davanti a sé tanti anni di fiero lavoro e che i suoi portachiavi possano raccontare una storia.
Intervista a cura di Deborah Annolino
BIOGRAFIA – LUDOVICA SEVERI
Ludovica ha 25 anni, un orgoglioso cuore modenese e i piedi dove la porta l’amore per la creatività.
Dopo il liceo scientifico si iscrive al Politecnico di Milano, dove si laurea in Progettazione dell’Architettura. Il giorno della sua laurea, mentre suo padre le sta mettendo la corona in testa come da tradizione, lei gli sussurra che avrebbe seguito la sua grande passione: creare gioielli.
Detto fatto, si sposta a Firenze e inizia il percorso di arte orafa alla Sacred Heart School. Ora, due anni dopo, in procinto di diplomarsi, si occupa della sua personale linea di gioielli Severiana Gens e delle commissioni artistiche.